Totus Tuus
Giovanni Paolo II, uno dei tanti santi dell’epoca moderna che si sono formati alla scuola del Trattato della vera devozione a Maria, in un’intervista al giornalista André Frossard confidava: “La lettura di quel libro ha segnato nella mia vita una svolta decisiva”.
Alla luce del Trattato di Montfort, letto la prima volta a vent’anni, Karol Wojtyła comprende che Maria avvicina a Cristo, conduce a Lui. Così, le parole “totus tuus”, abbreviazione della forma più completa dell’affidamento e consacrazione a Maria, divengono la linea direttrice della sua vita e il suo motto episcopale e pontificale.
Lo stemma del Totus Tuus trova la sua fonte nella rappresentazione simbolica del testo del Vangelo, nel quale Gesù sulla Croce affida la Madre al suo discepolo prediletto e il suo discepolo alla Madre. Infatti Giovanni Paolo II spiega personalmente il senso del simbolo: «Com’è noto, il mio stemma episcopale, che è l’illustrazione simbolica del testo evangelico, appena citato, il motto Totus Tuus è ispirato alla dottrina di san Luigi Maria Grignion di Monfort».
Lo stemma rappresenta l’atteggiamento di accoglienza da parte del Discepolo del dono di Maria come atto d’amore e, allo stesso tempo come dono di sè. Un atto di accoglienza e di dono che diventano pienezza di vita reciproca. Questo simbolo costituisce il proprium della spiritualità cristocentrica e mariana, contenuta nel Trattato della Vera Devozione alla Santa Vergine, scritta dal santo Luigi Maria Grignion di Monfort.
Nella Lettera enciclica Redemptoris Mater (25 marzo 1987), la propone a tutti i cristiani “come mezzo efficace per vivere fedelmente gli impegni battesimali” (RM 48).